Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 32532 del 14/12/2018
Cassazione civile sez. I, 14/12/2018, (ud. 15/11/2018, dep. 14/12/2018), n.32532
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE PRIMA CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Presidente –
Dott. MELONI Marina – Consigliere –
Dott. ACIERNO Maria – Consigliere –
Dott. TRICOMI Laura – Consigliere –
Dott. NAZZICONE Loredana – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 3792/2018 proposto da:
F.E., domiciliato in Roma, Piazza Cavour, presso la
Cancelleria Civile della Corte di Cassazione, rappresentato e difeso
dall’avvocato Oddone Anna Rosa, giusta procura in calce al ricorso;
– ricorrente –
contro
Ministero dell’Interno – Commissione per la Protezione Internazionale
di Torino, in persona del Ministro pro tempore, domiciliato in Roma,
Via dei Portoghesi n. 12, presso l’Avvocatura Generale dello Stato,
che lo rappresenta e difende ope legis;
– controricorrente –
avverso il decreto del TRIBUNALE di TORINO, del 19/12/2017;
udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del
15/11/2018 dal Cons. Dott. NAZZICONE LOREDANA;
lette le conclusioni scritte del P.M., in persona del Sostituto
Procuratore Generale Dott. CAPASSO Lucio, che ha chiesto il rigetto
del ricorso.
Fatto
FATTI DI CAUSA
Viene proposto ricorso avverso il decreto del Tribunale di Torino del 19 dicembre 2017, reiettivo del ricorso avverso il provvedimento negativo della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
Si difende con controricorso il Ministero intimato.
Diritto
RAGIONI DELLA DECISIONE
1. – Con il primo motivo si deduce la violazione e falsa applicazione del D.Lgs. n. 25 del 2008, art. 35-bis, comma 11, censurando la sentenza impugnata per aver escluso la necessità della fissazione dell’udienza di comparizione delle parti.
Con il secondo motivo si deduce la violazione e falsa applicazione del D.Lgs. n. 251 del 2007, art. 14, lett. c), oltre al vizio di motivazione, per non avere il provvedimento impugnato riconosciuto la protezione sussidiaria;
Con il terzo motivo si deduce il vizio di motivazione, per non avere il provvedimento impugnato riconosciuto la protezione umanitaria.
2. – Il primo motivo va accolto, posto che, con riguardo alla questione della fissazione dell’udienza, questa Corte ha già affermato che: “Nel giudizio di impugnazione della decisione della Commissione territoriale innanzi all’autorità giudiziaria, in caso di mancanza della videoregistrazione del colloquio, il giudice deve necessariamente fissare l’udienza per la comparizione delle parti, configurandosi, in difetto, la nullità del decreto con il quale viene deciso il ricorso, per violazione del principio del contraddittorio” (Cass. 5 luglio 2018, n. 17717).
3. – Le altre doglianze restano assorbite.
4. – La causa va, pertanto, rinviata al Tribunale di Torino, in diversa composizione, che provvederà a decidere sul ricorso all’esito della fissazione dell’udienza, liquidando altresì le spese di questo giudizio di legittimità.
P.Q.M.
La Corte accoglie il primo motivo di ricorso, assorbiti gli altri; cassa il decreto impugnato e rinvia anche per le spese di questo giudizio di legittimità al Tribunale di Torino, in diversa composizione.
Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio, il 15 novembre 2018.
Depositato in Cancelleria il 14 dicembre 2018