Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 32458 del 11/12/2019
Cassazione civile sez. VI, 11/12/2019, (ud. 02/07/2019, dep. 11/12/2019), n.32458
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE L
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. ESPOSITO Lucia – Presidente –
Dott. LEONE Margherita Maria – Consigliere –
Dott. RIVERSO Roberto – Consigliere –
Dott. SPENA Francesca – Consigliere –
Dott. DE FELICE Alfonsina – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
sul ricorso 7093-2019 proposto da:
C.T., P.S., B.A.,
P.C., S.M.C., P.A.,
G.A., J.M.K., F.M.,
L.C., D.M.M., M.R., A.E.,
L.A., CA.TE., B.E., elettivamente domiciliate
in ROMA, VIA D.A. AZUNI 9, presso lo studio dell’avvocato RAFFAELLA
DE CAMELIS, che le rappresenta e difende;
– ricorrenti –
contro
ROMA CAPITALE;
– intimata –
avverso l’ordinanza n. 17509/2018 della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
di ROMA, depositata il 04/07/2018;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non
partecipata del 02/07/2019 dal Consigliere Relatore Dott. ALFONSINA
DE FELICE.
Fatto
RILEVATO
CHE:
l’Avv. Raffaela de Camelis nella qualità di difensore di C.T. e altri ha presentato, ai sensi dell’art. 391 bis c.p.c., istanza di correzione dell’errore materiale contenuto nell’Ordinanza di questa Corte n. 17509 del 2018, emessa nel giudizio d’impugnazione intentato da Roma Capitale avverso la sentenza della Corte d’Appello di Roma depositata in data 1 marzo 2013, denunziando l’omissione nel dispositivo della distrazione delle spese legali a carico di Roma Capitale, risultata soccombente, in favore dell’avvocato dichiaratosi antistatario;
Roma Capitale non ha svolto attività difensiva in questa sede;
è stata depositata proposta ai sensi dell’art. 380-bis c.p.c., ritualmente comunicata alle parti unitamente al decreto di fissazione dell’adunanza in camera di consiglio.
Diritto
CONSIDERATO
CHE:
per la giurisprudenza ormai consolidata di questa Corte (a partire da Sez. Un. 16037 del 2010, seguita poi da Cass. n. 293 del 2011, Cass. n. 12437 del 2017), all’omissione di pronunzia sulla domanda di distrazione deve ovviarsi con la procedura di correzione degli errori materiali e il difensore è legittimato a proporre il relativo ricorso se nel corso del giudizio aveva formulato specifica richiesta in tal senso (Cass. n. 3566 del 2016);
tuttavia, concernendo la correzione sia la posizione del soggetto passivo della condanna nelle spese, sia quella del soggetto attivo, riguardo al quale il difensore esercitò il suo ministero, è necessaria la notificazione del ricorso per correzione ad entrambe le parti (in tali esatti termini, v. Cass. n. 15346 del 2011; Cass. n. 18157 del 2014; Cass. n. 2691 del 2016 e, da ultimo, Cass. n. 13283 del 2019);
nella specie, il ricorso è stato proposto dal difensore che ha dichiarato di agire quale procuratore di C.T. e altri, in forza della procura rilasciata a margine del controricorso nel giudizio di cassazione, ma l’atto risulta formato e sottoscritto dal solo procuratore (v. Cass. n. 18157/2014, cit.), sicchè permane la necessità che l’atto, prima di ogni altra decisione, sia notificato anche alla parte da lui rappresentata nel termine reputato congruo come in dispositivo e con riserva, all’esito della verifica dell’ottemperanza del termine, di provvedere sulla chiesta correzione.
P.Q.M.
La Corte dispone notificarsi il ricorso a C.T. e altri personalmente entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla comunicazione della presente. Rinvia la causa a nuovo ruolo.
Così deciso in Roma, all’Adunanza camerale, il 2 luglio 2019.
Depositato in Cancelleria il 11 dicembre 2019