Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 29397 del 28/12/2011
Cassazione civile sez. II, 28/12/2011, (ud. 19/12/2011, dep. 28/12/2011), n.29397
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SECONDA CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. ODDO Massimo – Presidente –
Dott. PICCIALLI Luigi – rel. Consigliere –
Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere –
Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere –
Dott. GIUSTI Alberto – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
sentenza
sul ricorso 3704-2007 proposto da:
COMUNE DI BUONALBERGO in persona del Sindaco pro tempore,
elettivamente domiciliato in ROMA, VIA MERULANA 234, presso lo studio
dell’avvocato BOLOGNA GIULIANO, rappresentato e difeso dall’avvocato
PROZZO ROBERTO;
– ricorrente –
contro
S.F., elettivamente domiciliato in ROMA, VIA OSLAVIA
40, presso lo studio dell’avvocato BARULLI LUIGI ANTONIO,
rappresentato e difeso dall’avvocato GRASSI GIOVANNI;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 68/2005 del GIUDICE DI PACE di SAN GIORGIO LA
MOLARA, depositata il 07/12/2005;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del
19/12/2011 dal Consigliere Dott. LUIGI PICCIALLI;
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DEL
CORE Sergio che ha concluso per l’accoglimento del ricorso.
Fatto
FATTO E DIRITTO
Il Comune di Buonalbergo ha proposto ricorso per cassazione,affidato ad un unico motivo avverso la sentenza n. 68 del 7.12.05 con la quale il Giudice di Pace di San Giorgio La Molara ha accolto l’opposizione ex art. 204 bis C.d.S. in rel. L. n. 689 del 1981, art. 22 proposta da S.F. avverso un verbale della polizia municipale dell’ente ricorrente, relativo alla violazione amministrativa di cui all’art. 142 C.d.S., comma 7 cit. sulla scorta dell’accertamento di velocità a mezzo di apparecchiatura automatica “traffipax”, ritenendo fondato tra i motivi esposti, quello deducente l’illegittimità per “mancata garanzia di legalità ed obiettività nell’accertamento” delle in frazioni del la collaborazione di una società privata concessionaria del relativo servizio, nelle operazioni di rilevazione delle stesse e trasmissione alla polizia municipale dei rilievi fotografici ritenuti “validi per la sanzione”,con sostanziale delega dell’accertamento.
Resiste l’intimato con controricorso,la cui preliminare eccezione d’inammissibilità per mancanza dei quesiti di diritto di cui all’art. 366 bis c.p.c. va disattesa,non trovando nella specie applicazione ratione temporis la richiamata disposizione, introdotta dal D.Lgs. n. 40 del 2006, entrato in vigore dopo la pubblicazione della sentenza impugnata, avvenuta il 7.12 del 2005.
Deve essere invece accolto il ricorso, per la fondatezza del motivo esposto, deducente violazione della L. n. 2248 del 1865, artt. 4 e 5 all. E, L. n. 689 del 1981, artt. 22 e 23, art. 142 C.d.S. e art. 345 reg. att. C.d.S., art. 2700 c.c., omessa ed insufficiente motivazione, alla luce dell’ormai consolidata giurisprudenza di questa Corte, trovando positivo riscontro, segnatamente, nelle sentenze un. 22816/08 e 20081/11, entrambe emesse su ricorsi analoghi del medesimo Comune oggi ricorrente contro sentenze del G.d.P. di S. Giorgio la Molara, nelle quali si è avuto modo di escludere che la collaborazione tecnica, prestata da privati agli organi di polizia preposti all’accertamento e contestazione degli illeciti stradali, ne infici la legittimità ed affidabilità allorquando – come nella specie è stato desunto dall’analitico esame della convenzione regolante il rapporto in questione – la verifica delle risultanze degli atti di accertamento sia demandata agli organi di polizia, poichè il supporto tecnico assicurato dagli ausiliari privati nelle fasi di impostazione ed installazione degli apparecchi non pregiudica,ma anzi costituisce una ulteriore garanzia di affidabilità dell’accertamento stesso. Considerato che le medesime considerazioni valgono anche per la delega al compimento delle attività, puramente tecniche, di sviluppo e stampa dei rilievi fotografici delle infrazioni, automaticamente registrate dagli apparecchi, senza possibilità di alcuna valutazione discrezionale al riguardo, e che la successiva trasmissione dei rilievi stessi all’ufficio di polizia municipale costituisce attività puramente materiale,non interferente nell’esercizio dei compiti istituzionali dello stesso, non ravvisando ragioni per doversi discostare dal suesposto orientamento (peraltro conforme ad altre pronunzie di legittimità sulla tematica in questione tra cui nn. 2952/98, 1955/10), il collegio ritiene sufficiente nella specie richiamare le motivazioni delle precitate sentenziai le quali si riporta.
L’accoglimento del ricorso comporta, conclusivamente, la cassazione della sentenza impugnata, che va pronunziata senza rinvio con diretta decisione nel merito, reiettiva dell’opposizione, ai sensi dell’art. 384 c.p.c., comma 2, u.p. non essendo necessari altri accertamenti e considerato che nella specie il giudice a qua ha esaminato e respinto tutti i rimanenti motivi addotti dall’opponente.
Tenuto conto,infine,che la decisione impugnata fu adottata in conformità ad orientamenti giurisprudenziali di merito largamente diffusi all’epoca delle sua pronunziatolo successivamente superati dal consolidamento di quelli di legittimità,in questa sede richiamati ed applicati, giusti motivi comportano l’integrale compensazione delle spese del presente giudizio e di quello di merito.
P.Q.M.
La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata senza rinvio relativamente al motivo accolto e, pronunziando nel merito, rigetta l’opposizione.
Dichiara integralmente compensate tra le parti le spese dell’intero processo.
Così deciso in Roma, il 19 dicembre 2011.
Depositato in Cancelleria il 28 dicembre 2011