Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 29080 del 18/12/2020

Cassazione civile sez. trib., 18/12/2020, (ud. 08/10/2020, dep. 18/12/2020), n.29080

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TRIBUTARIA

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZOSO Liana Maria Teresa – Presidente –

Dott. BALSAMO Milena – Consigliere –

Dott. FASANO Anna Maria – Consigliere –

Dott. LO SARDO Giuseppe – Consigliere –

Dott. BOTTA Raffaele – rel. Consigliere –

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso iscritto al n. 30418/2018 R.G. proposto da:

D.L., elettivamente domiciliato in Roma, via XXIV Maggio

43, presso l’avv. Mario Del Vaglio, che lo rappresenta e difende

giusta delega a margine del ricorso;

– ricorrente –

contro

Comune di Parma, in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente

domiciliato in Roma, Corso Vittorio Emanuele II 173, presso l’avv.

Harald Bonura, che lo rappresenta e difende giusta delega in calce

al controricorso;

– controricorrente –

avverso la sentenza della Commissione Regionale dell’Emilia Romagna

(Bologna), Sez. 7, n. 1713/07/18 del 24 maggio 2018, depositata il

21 giugno 2818, notificata il 16 luglio 2018.

Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del dell’8

ottobre 2020 dal Consigliere Dott. Botta Raffaele;

Preso atto che le parti hanno prodotto memorie e che il P.G. non ha

depositato conclusioni scritte.

 

Fatto

FATTO E DIRITTO

1. La controversia concerne l’impugnazione di un provvedimento di diniego del rimborso ICI chiesto dal contribuente per gli anni dal 2003 al 2009 relativamente ad un terreno di cui il contribuente sosteneva di aver verificato la natura pertinenziale e il conseguente erroneo pagamento del tributo per le annualità considerate;

2. Il ricorso era respinto in primo grado e la decisione era confermata in appello con la sentenza in epigrafe avverso la quale il contribuente propone ricorso per cassazione con tre motivi. Resiste il Comune di Parma con controricorso;

3. Con i tre motivi di ricorso, che possono essere esaminati congiuntamente per il loro evidente collegamento logico, il contribuente denuncia sotto il profilo della violazione di legge, dell’omessa motivazione e del mancato esame di punto decisivo la sentenza impugnata per l’esclusione del carattere pertinenziale dell’area controversa sulla base della utilizzazione edificatoria di quest’ultima e dell’utilizzo della medesima anche a parcheggio delle auto dei residenti e non solo del ricorrente.

4. Il ricorso non è fondato sulla base dell’orientamento espresso da questa Corte secondo cui: “In tema di ICI, l’esclusione dell’autonoma tassabilità delle aree pertinenziali, prevista dal D.Lgs. n. 504 del 1992, art. 2, si fonda su un accertamento rigoroso dei presupposti di cui all’art. 817 c.c., con la conseguenza che non deve essere possibile, al fine di evitare l’elusione dell’imposta, una diversa destinazione del bene senza una radicale trasformazione dello stesso, restando peraltro irrilevanti le risultanze catastali, aventi una valenza meramente formale” (Cass. n. 25573 del 2018, nella quale si evidenzia anche che: “In tema di imposta comunale sugli immobili (ICI), al contribuente che non abbia evidenziato nella dichiarazione l’esistenza di una pertinenza non è consentito contestare l’atto con cui l’area asseritamente pertinenziale viene assoggettata a tassazione, deducendo solo nel giudizio la sussistenza del vincolo di pertinenzialità”; v. anche Cass. n. 13017 del 2012). Peraltro il fatto che il terreno fosse accessibile da parte dei terzi per parcheggiare l’auto ne esclude la natura di pertinenza.

Il ricorso deve essere pertanto respinto.

La parte ricorrente deve essere condannata alle spese della presente fase del giudizio che si liquidano in complessivi Euro 2.900,00 oltre spese forfettarie e oneri di legge, compensate quelle della fase di merito.

PQM

Rigetta il ricorso e condanna la parte ricorrente alle spese della presente fase del giudizio, liquidate in complessivi Euro 2.900,00 oltre spese forfettarie e oneri di legge.

Ai sensi del D.P.R. n. 115 del 2002, art. 13, comma 1 quater, dà atto della sussistenza dei presupposti per il versamento da parte della ricorrente dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per il ricorso a norma dello stesso art. 13, comma 1 bis.

Così deciso in Roma, il 8 ottobre 2020.

Depositato in Cancelleria il 18 dicembre 2020

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