Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 27230 del 04/12/2013


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Civile Sent. Sez. 2 Num. 27230 Anno 2013
Presidente: ODDO MASSIMO
Relatore: CORRENTI VINCENZO

SENTENZA

sul ricorso 31000-2007 proposto da:
BERLINGIERI

PAOLO

BRLPLA39T08A930K,

BERLINGIERI

DOMENICQBRLDNC35R13A930V, domiciliati in ROMA ex
lege, P.ZZA CAVOUR presso la CORTE di CASSAZIONE
rappresentati e difesi dall’avvocato BIASIELLO
CARMINE;
– ricorrenti –

2013

contro

2082

TADDEO

ANTONIO DDNTN35S12A930P,

TADDEO

MICHELE

TDDMHL43B01A930X, elettivamente domiciliati in ROMA,
VIA SILVIO BENCO 81, presso lo studio dell’avvocato

Data pubblicazione: 04/12/2013

DI DONATO GIUSEPPE, rappresentati e difesi dagli
avvocati BERARDI NICOLA, COLACCI ENZO;
– controricorrenti

avverso la sentenza n. 215/2007 della CORTE D’APPELLO
di CAMPOBASSO, depositata il 26/09/2007;

udienza del 10/10/2013 dal Consigliere Dott. VINCENZO
CORRENTI;
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore
Generale Dott. FRANCESCA CERONI che ha concluso per
inammissibilità del ricorso, accoglimento per guanto
di ragione.
(

udita la relazione della causa svolta nella pubblica

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Il tribunale di Campobasso, con sentenza 18.11.2003, ha accolto la domanda di
Berlingieri Paolo e dell’interventore Berlingieri Domenico nei confronti di Taddeo
Michele ed Antonio condannati sia alla restituzione dell’immobile di due vani in
Bolano contrada Taddeo o Isola in catasto f. 51, p.430 sub 1 con diritto alla corte

Le domande si fondavano sulla proprietà in virtù di successione testamentaria a
Taddeo Paolo od Antonio, tesi avversata dai convenuti che sostenevano
l’attribuzione del bene con testamento al loro dante causa Taddeo Pasquale e,
comunque, il possesso da generazioni e l’usucapione.
La Corte di appello di Campobasso, con sentenza 26.9.2007, ha accolto l’appello dei
Taddeo e respinto la domanda dei Berlingieri, qualificata come azione di rivendica
spiegata da soggetti non possessori donde la necessità della prova rigorosa di un
acquisto a titolo originario mentre nella specie si era prima invocato un testamento
di Taddeo Paolo pubblicato nel 1962, poi di Taddeo Antonio per successione
apertasi 1’8.7.1923 e la prova era stata sostanzialmente favorevole ai convenuti.
Ricorrono i Berlingieri con unico motivo, resistono i Taddeo.
Le parti hanno presentato memorie.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Si denunziano violazione di norme di diritto e vizi di motivazione deducendo che
l’atto introduttivo e le difese in sede di gravame tendevano ad ottenere il rilascio dai
Taddeo illegittimamente occupanti col quesito se la mancata modifica della
domanda di rilascio abilita il giudicante a pronunziarsi d’ufficio su eccezioni che
possono essere proposte solo dalle parti.
Ciò premesso si osserva:

comune sia ai danni ed alle spese.

la Corte di appello, come dedotto, ha accolto l’appello dei Taddeo e respinto la
domanda dei Berlingieri, qualificata come azione di rivendica spiegata da soggetti
non possessori donde la necessità della prova rigorosa di un acquisto a titolo
originario mentre nella specie si era prima invocato un testamento di Taddeo Paolo
pubblicato nel 1962, poi di Taddeo Antonio per successione apertasi 1’8.7.1923 e la

La censura, a prescindere dalla contestuale deduzione di generiche violazioni di
norme sostanziali e di vizi di motivazione , in violazione della necessaria specificità
del motivo, non merita accoglimento, tendendo ad un riesame del merito non
consentito in questa sede.
E’ prerogativa del giudice del merito l’interpretazione delle domande e delle
eccezioni e nella specie la domanda attorea è stata qualificata di rivendica, soggetta
al relativo rigore probatorio, e l’eccezione dei convenuti si è concretata nell’opporre
propri titoli ed in ogni caso l’usucapione.
La deduzione della sentenza che non è stata fornita la prova dell’assunto degli attori
e che le risultanze testimoniali erano sostanzialmente favorevoli ai convenuti non
viene superata dalle odierne censure che, nel tentativo di mitigare il rigore
probatorio proprio della qualificazione della domanda, non sono idonee a ribaltare la
complessiva ratio decidendi sopra richiamata.
Donde il rigetto del ricorso e la condanna alle spese.
P.Q.M.
La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente alle spese liquidate in curo 3700,
di cui 3500 per compensi, oltre accessori.
Roma 10 ottobre 2013.

prova era stata sostanzialmente favorevole ai convenuti.

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