Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 24155 del 28/11/2016


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Cassazione civile sez. VI, 28/11/2016, (ud. 26/10/2016, dep. 28/11/2016), n.24155

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE T

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente –

Dott. MOCCI Mauro – Consigliere –

Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere –

Dott. CRUCITTI Roberta – Consigliere –

Dott. CONTI Roberto Giovanni – rel. Consigliere –

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 29953-2014 proposto da:

AGENZIA DELLE ENTRATE, C.F. (OMISSIS), in persona del Direttore pro

tempore, elettivamente domiciliata in ROMA VIA DEI PORTGOHESI 12,

presso l’AVVOCATURA GENERATE DELLO STATO, che la rappresenta e

difende ope lesi;

– ricorrente –

contro

Avv. Z.C., elettivamente domiciliato in ROMA, FORO TRAIANO

1-A, presso lo studio dell’avvocato GIORGIO COSMELLI), che lo

rappresenta e difende unitamente a sè medesimo;

– controricorrente –

avverso la sentenza n. 316/18/2013 della COMMISSIONE TRIBUTARIA

REGIONALE DI PALERMO – SEZIONE DISTACCATA DI CATANIA, emessa il

19/09/2013 e depositata 31/10/2013;

udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del

26/10/2016 dal Consigliere Relatore Dott. ROBERTO GIOVANNI CONTI;

udito L’Avvocato Z.C. che si riporta al controricorso.

Fatto

IN FATTO E IN DIRITTO

L’Agenzia delle entrate ha proposto ricorso per cassazione contro la sentenza della CTR Sicilia indicata in ricorso che, accogliendo l’appello proposto da Z.C., esercente la professione di avvocato, ha ritenuto fondato il ricorso del contribuente contro il silenzio rifiuto sull’istanza di rimborso relativa a 1RAP versata per gli anni dal 1998 a12001.

La parte intimata ha depositato controricorso.

Il procedimento può essere definito con motivazione semplificata.

Il primo motivo di ricorso è infondato, non cogliendosi nella motivazione della CTR, laddove ha individuato gli elementi dai quali desumere la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento della pretesa relativa all’IRAP, pienamente uniformandosi ai principi espressi da questa Corte e di recente ribaditi da Cass. S.U. n. 9451/2016.

Il secondo motivo di ricorso è inammissibile, non riscontrandosi, diversamente da quanto postulato dalla ricorrente, alcuna violazione della disciplina in tema di prove, avendo la CTR indicato gli elementi dai quali ha escluso l’esistenza del requisito dell’autonoma organizzazione- quote dì ammortamento e spese sostenuta dal contribuente- tendendo piuttosto la censura ad una rivalutazione del materiale istruttorio che non è consentito a questa Corte nell’ambito della censura fondata sulla violazione dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 4 prospettata dall’Agenzia. Ne la parte ricorrente ha individuato quali prove prodotte dall’Ufficio avrebbe omesso di esaminare il giudice di appello.

Il ricorso va quindi rigettato.

Ricorrono giusti motivi per compensare le spese del procedimento, tenuto conto dell’intervento chiarificatore delle S.U.

PQM

La Corte, visti gli artt. 375 e 380 bis c.p.c..

Rigetta il ricorso e compensa le spese.

Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio della sezione sesta civile, il 26 ottobre 2016.

Depositato in Cancelleria il 28 novembre 2016

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