Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 22235 del 12/09/2018
Cassazione civile sez. VI, 12/09/2018, (ud. 08/05/2018, dep. 12/09/2018), n.22235
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE 1
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Presidente –
Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere –
Dott. VALITUTTI Antonio – rel. Consigliere –
Dott. TERRUSI Francesco – Consigliere –
Dott. FALABELLA Massimo – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 4294/2018 proposto da:
T.H.M.T., elettivamente domiciliato in ROMA, VIA
CARLO FRATI n. 7, presso lo studio dell’avvocato PIERGIUSEPPE
ALFARANO, rappresentato e difeso dall’avvocato GAETANO CARNA’;
– ricorrente –
contro
MINISTERO DELL’INTERNO;
– intimato –
avverso la sentenza n. 685/2017 della CORTE D’APPELLO di REGGIO
CALABRIA, depositata il 16/11/2017;
udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio non
partecipata del 08/05/2018 dal Consigliere Dott. ANTONIO VALITUTTI.
Fatto
FATTO E DIRITTO
Rilevato che:
T.H.M.T. ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello di Reggio Calabria n. 685/2017, depositata il 16 novembre 2017, con la quale l’appello dell’odierno ricorrente – avverso la decisione di prime cure che aveva rigettato la domanda per il riconoscimento della Protezione Internazionale – veniva dichiarato inammissibile, poichè proposto oltre il termine di trenta giorni, previsto dal D.Lgs. 1 settembre 2011, n. 150, art. 3;
l’intimato Ministero dell’Interno – Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione Internazionale di Crotone non ha svolto attività difensiva;
Considerato che:
secondo l’insegnamento tradizionale di questa Corte, l’appello, ex art. 702 quater c.p.c., contro il provvedimento reiettivo del ricorso avverso il diniego di riconoscimento della Protezione Internazionale, e nei confronti degli altri provvedimenti in materia di immigrazione del D.Lgs. 1 settembre 2011, n. 150, ex art. 19, va proposto con atto di citazione, e non con ricorso, sicchè la verifica della tempestività dell’impugnazione va effettuata calcolando il termine di trenta giorni – previsto dall’art. 702 quater c.p.c., comma 1 – dalla data di notifica dell’atto introduttivo alla parte appellata (Cass., 15/12/2014, 26326; Cass., 26/06/2014, n. 14502; Cass., 06/07/2016, n. 13815; cfr. pure, sull’appello nel procedimento sommario di cognizione, Cass. Sez. U., 10/02/2014, n. 2907);
tale indirizzo non è inciso dalle modifiche apportate al D.L. n. 150 del 2011, art. 19, D.L. n. 142 del 2015, art. 27, laddove l’improprio riferimento al termine “ricorso” è effettuato ai soli fini della disciplina della durata del procedimento, senza alcuna espressa deroga al rinvio al rito sommario di cognizione (cfr. Cass., 3 ottobre 2017, n. 23018; Cass., 11/09/2017, n. 21031; Cass., 11/09/2017, n. 21030; Cass., 13/07/2017, n. 17420);
nel caso concreto, dall’esame del ricorso e dell’impugnata sentenza si desume che l’atto di appello (in forma di citazione) era stato notificato entro i trenta giorni (il 30 giugno 2016) successivi alla comunicazione dell’ordinanza (avvenuta 11 giugno 2016) e che la citazione era stata, poi, depositata l’8 luglio 2016;
è da reputarsi, pertanto, erronea la statuizione di inammissibilità dell’appello emessa dalla Corte territoriale, atteso che il termine di trenta giorni per il gravame – ai sensi dell’art. 702 quater c.p.c. – doveva essere computato, nella specie, con riguardo alla notifica dell’atto di citazione e non al suo deposito, giacchè l’appello, come dianzi detto, andava proposto con citazione e non con ricorso;
Ritenuto che:
in accoglimento del ricorso, l’impugnata sentenza debba essere, pertanto, cassata con rinvio alla Corte d’appello di Reggio Calabria in diversa composizione, che dovrà procedere all’esame del merito della controversia, facendo applicazione dei principi di diritto suesposti.
PQM
Accoglie il ricorso; cassa la sentenza impugnata; rinvia alla Corte d’appello di Reggio Calabria in diversa composizione, cui demanda di provvedere anche sulle spese del giudizio di legittimità.
Così deciso in Roma, il 8 maggio 2018.
Depositato in Cancelleria il 12 settembre 2018