Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 20542 del 06/10/2011
Cassazione civile sez. lav., 06/10/2011, (ud. 14/06/2011, dep. 06/10/2011), n.20542
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE LAVORO
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. BATTIMIELLO Bruno – Presidente –
Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere –
Dott. TOFFOLI Saverio – Consigliere –
Dott. MAMMONE Giovanni – Consigliere –
Dott. CURZIO Pietro – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ordinanza
sul ricorso 14314/2010 proposto da:
POSTE ITALIANE SPA (OMISSIS), in persona del Presidente del
Consiglio di amministrazione e legale rappresentante pro tempore,
elettivamente domiciliata in ROMA, VIALE MAZZINI 134, presso lo
studio dell’avvocato FIORILLO Luigi, che la rappresenta e difende
giusta procura speciale ad litem a margine del ricorso;
– ricorrente –
contro
M.F.L. (OMISSIS), elettivamente
domiciliata in ROMA, PIAZZA CAVOUR, presso la CASSAZIONE,
rappresentata e difesa dall’avvocato DE MICHELE Vincenzo giusta
procura speciale a margine del controricorso;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 4860/2008 della CORTE D’APPELLO di ROMA
dell’11/06/08, depositata il 20/05/2009;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del
14/06/2011 dal Consigliere Relatore Dott. PIETRO CURZIO;
è presente il P.G. in persona del Dott. RENATO FINOCCHI GHERSI.
La Corte:
Fatto
FATTO E DIRITTO
rilevato che Poste italiane spa ha proposto ricorso per cassazione n. 14314 del 2010;
rilevato che con tale ricorso ha chiesto che venisse annullata la sentenza della Corte d’appello di Roma, pubblicata il 20 maggio 2009;
rilevato che l’intimata M.F.L. si è difesa con controricorso.
rilevato che le parti hanno depositato verbale di conciliazione in sede sindacale della controversia sottoscritto il giorno 8 febbraio 2011.
Rilevato che pertanto il ricorso è divenuto inammissibile per mancanza di interesse alla decisione e che le parti hanno concordato anche la compensazione delle spese del giudizio.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e compensa le spese.
Così deciso in Roma, il 14 giugno 2011.
Depositato in Cancelleria il 6 ottobre 2011