Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 19363 del 30/09/2016
Cassazione civile sez. VI, 30/09/2016, (ud. 18/05/2016, dep. 30/09/2016), n.19363
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE 3
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. ARMANO Uliana – Presidente –
Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere –
Dott. RUBINO Lina – Consigliere –
Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere –
Dott. ROSSETTI Marco – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul regolamento di competenza d’ufficio proposto dal Tribunale di
Pisa con ordinanza n. R.G. 3557/2014, depositata l’1/04/2015 nel
procedimento pendente tra:
SINA RENT SRL;
ROMA CAPITALE, EQUITALIA CENTRO SPA;
sulle conclusioni scritte del P.G. in persona del Dott. ALBERTO
CELESTE che visto l’art. 380 ter c.p.c., chiede che la Corte di
Cassazione, in Camera di consiglio, ritenga inammissibile l’istanza
di regolamento di competenza d’ufficio, con le conseguenze di legge;
udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del
18/05/2016 dal Consigliere Relatore Dott. MARCO ROSSETTI.
Fatto
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
1. La società Sina Rent s.r.l. ha proposto opposizione dinanzi al Giudice di pace di Pisa avverso cartella di pagamento notificatagli per mancato pagamento di sanzioni amministrative dovute per violazioni al C.d.S..
2. Il Giudice di pace di Pisa con sentenza n. 313 del 2014 dichiarò la propria incompetenza per valore, in favore del Tribunale.
3. Riassunta la causa, il Tribunale di Pisa con ordinanza 1.42015 ha richiesto a questa Corte il regolamento di competenza d’ufficio, ritenendo che la società opponente avesse proposto una opposizione all’esecuzione ex art. 615 c.p.c. e che competente a conoscere di tale domanda fosse perciò il Giudice di pace, L. n. 689 del 1981, ex art. 22 bis e, oggi, del D.Lgs. n. 150 del 2011, ex artt. 6 e 7.
4. Nella sua requisitoria scritta il Procuratore Generale ha chiesto che la richiesta di regolamento fosse dichiarata inammissibile, sul presupposto che il Giudice di pace aveva declinato la propria competenza per valore, il che impediva al Tribunale di sollevare conflitto per ragioni di competenza per materia.
Nessuna delle parti si è difesa in questa sede.
Diritto
MOTIVI DELLA DECISIONE
5. Il regolamento è ammissibile.
La richiesta d’ufficio del regolamento di competenza ex art. 45 c.p.c., è infatti ammissibile anche quando il primo giudice si sia dichiarato incompetente per valore, ove il secondo giudice ritenga che all’altro la competenza spetti ratione materiae, in quanto la dichiarazione d’incompetenza per valore presuppone necessariamente l’esclusione della competenza per materia (Sez. 3, Sentenza n. 4360 del 07/04/2000 (Rv. 535413).
6. Nel merito, si osserva che le Sezioni Unite di questa Corte, con sentenza 22 luglio 2015, n. 15354, hanno stabilito che la controversia avente ad oggetto il fermo amministrativo (o l’ipoteca prevista dal D.P.R. n. 602 del 1973) non può qualificarsi come opposizione esecutiva (nè agli atti esecutivi, nè all’esecuzione).
La suddetta costituisce infatti un’ordinaria azione di accertamento negativo della legittimità del fermo, con la quale si contesta fondatezza del credito cautelato: azione che va allora regolata dalla competenza per valore o per materia in dipendenza della causa petendi e, più in particolare, di quel giudice che sarebbe competente per materia e per valore sul merito della pretesa creditoria (così, tra le tante, Cass. 10.5.2016 n. 9447; Cass. 27 novembre 2015, n. 24234).
Nel caso di specie, competente a conoscere il merito della pretesa creditoria è il giudice di pace, in quanto la società Sina Rent s.r.l. ha contestato il diritto dell’ente impositore alla riscossione della sanzione: con la conseguenza che l’azione, secondo la tradizionale definizione di giudizio di accertamento della pretesa sanzionatoria amministrativa (per tutte, v. Cass. Sez. Un. 19 aprile 1990, n. 3271), rientra nella competenza originaria per materia del giudice di pace per riguardare la sanzione una violazione al codice della strada (ora prevista dal D.Lgs. 1 settembre 2011, n. 150, art. 6, comma 3 e art. 7 in relazione agli artt. 204-bis e 205 C.d.S.).
Pertanto l’applicazione dei criteri fissati dalla pronuncia delle Sezioni Unite sopra richiamata impone la devoluzione della controversia alla competenza del giudice di pace, in applicazione del seguente principio di diritto: pur dovendo qualificarsi come ordinaria azione di accertamento negativo e non come opposizione esecutiva, l’opposizione a preavviso di fermo amministrativo D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, ex art. 86, in relazione a cartelle di pagamento di somme a titolo di sanzioni amministrative per violazioni del C.d.S. va proposta, per ragioni di competenza per materia sulla pretesa creditoria, al giudice di pace in applicazione dei criteri del D.Lgs. 1 settembre 2011, n. 150, art. 6, comma 3 e art. 7.
7. Non è luogo a provvedere sulle spese, essendo stato il regolamento richiesto d’ufficio (Sez. L, Ordinanza n. 1167 del 19/01/2007, Rv. 594150), e comunque non avendole parti svolto attività difensiva.
PQM
la Corte di cassazione, visto l’art. 380 c.p.c.:
(-) dichiara la competenza del Giudice di pace di Pisa.
Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio della Sezione Sesta Civile della Corte di Cassazione, il 18 maggio 2016.
Depositato in Cancelleria il 30 settembre 2016