Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 19273 del 10/09/2010
Cassazione civile sez. III, 10/09/2010, (ud. 12/05/2010, dep. 10/09/2010), n.19273
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TERZA CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. PREDEN Roberto – Presidente –
Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere –
Dott. MASSERA Maurizio – Consigliere –
Dott. CHIARINI Maria Margherita – rel. Consigliere –
Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
sentenza
sul ricorso 5181/2006 proposto da:
M.G. (OMISSIS), M.B.
(OMISSIS) in proprio e nella qualità di eredi della sig.ra
P.M., elettivamente domiciliati in ROMA, VIA VIRGILIO 38,
presso lo studio RONCHETTO-RANIERI, rappresentati e difesi
dall’avvocato MANNINO Giovanni giusta delega a margine del ricorso;
– ricorrenti –
contro
AXA ASS.NI S.P.A. già ABEILLE COMPAGNIA DI ASSICURAZIONI S.P.A.
(OMISSIS) in persona del suo legale rappresentante pro tempore
Dott. C.M., elettivamente domiciliata in ROMA, VIA
VESPASIANO 17-A, presso lo studio dell’avvocato INCANNO’ Giuseppe,
che la rappresenta e difende giusta delega in calce al controricorso;
– controricorrente –
e contro
P.A.;
– intimato –
avverso la sentenza n. 67/2005 della CORTE D’APPELLO di CATANIA,
Sezione Seconda Civile, emessa il 4/1/2005, depositata il 18/01/2005,
R.G.N. 1551/2002;
udita la relazione della causa svolta nella Pubblica udienza del
12/05/2010 dal Consigliere Dott. MARIA MARGHERITA CHIARINI;
udito l’Avvocato GIOVANNI MANNINO;
udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.
APICE Umberto, che ha concluso per il rigetto.
Fatto
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con citazione del 14 marzo 2000 P.M., M.G. e B. convenivano dinanzi al Tribunale di Catania P. A. e la s.p.a. Abeille Assicurazioni chiedendone il risarcimento dei danni per la morte cagionata dal P.A., che, alla guida della sua auto, invadendo la corsia sinistra della carreggiata, aveva determinato lesioni gravissime, in conseguenza delle quali era deceduto, ad M.A., loro rispettivo marito e padre, che il ((OMISSIS)) viaggiava su un ciclomotore.
Il Tribunale rigettava la domanda per carenza di prova sul fatto.
La Corte di appello di Catania confermava il rigetto non avendo gli attori provato nè l’urto tra i veicoli, nè che la caduta a terra del M. fosse stata cagionata dalla condotta di guida del conducente, anzichè da un’ errata manovra del deceduto ovvero dalla sua perdita di equilibrio.
Ricorrono per cassazione P.M. e M. cui resiste la Axa assicurazioni s.p.a.. Le parti hanno depositato memoria.
Diritto
MOTIVI DELLA DECISIONE
1.- Con un unico, articolato motivo i ricorrenti deducono: “Omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione circa un punto decisivo della controversia, prospettato dalle parti o rilevabile di ufficio (art. 360 c.p.c., n. 5)”.
La Corte ha omesso di considerare che lo stesso P.A. aveva ammesso di non aver tenuto la destra perchè soprapensiero e di non esser sicuro della segnaletica e che non ha escluso che il ciclomotore era strisciato sulla sua autovettura. Inoltre falsamente egli aveva dichiarato che il M. non gli aveva concesso la precedenza, mentre dalle lesioni da costui riportate si desume che è stato investito da tergo ed infatti il P.A., che procedeva a velocità sostenuta, aveva presentato denuncia cautelativa alla sua assicurazione. La teste Ca., nipote del deceduto, non era stata ascoltata e la perizia in sede penale resa dal Dott. G. era smentita da altra perizia secondo la quale non vi è prova che il M. fosse iperteso, mentre le sue dichiarazioni ai volontari della Misericordia e al P.S. erano state rese in stato confusionale.
Il motivo, che prospetta una diversa valutazione delle prove, stante la logicità e la congruenza della diffusa motivazione sentenza impugnata, è inammissibile.
Si compensano le spese del giudizio di cassazione con l’assicurazione Abeille.
P.Q.M.
La Corte rigetta il ricorso.
Compensa le spese del giudizio di cassazione.
Così deciso in Roma, il 12 maggio 2010.
Depositato in Cancelleria il 10 settembre 2010