Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 18447 del 06/08/2010
Cassazione civile sez. trib., 06/08/2010, (ud. 09/06/2010, dep. 06/08/2010), n.18447
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TRIBUTARIA
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. LUPI Fernando – Presidente –
Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Consigliere –
Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere –
Dott. IACOBELLIS Marcello – rel. Consigliere –
Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ordinanza
sul ricorso proposto da:
Z.P., elett.te dom.to in Roma, alla via F. Saverio
Nitti, presso lo studio dell’avv. Girardi Mario, dal quale e’ rapp.to
e difeso, giusta procura in atti;
– ricorrente –
contro
Agenzia delle Entrate, in persona del legale rapp.te pro tempore,
domiciliata in Roma, via dei Portoghesi n. 12, presso l’Avvocatura
Generale dello Stato che lo rappresenta e difende per legge;
– controricorrente –
per la cassazione della sentenza della Commissione Tributaria
Regionale della Campania n. 458/2007/01 depositatali 20/12/2007;
Udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del
giorno 9/6/2010 dal Consigliere Relatore Dott. Marcello Iacobellis;
viste le richieste del P.M., in persona del Sostituto Procuratore
Generale, dott. IANNELLI Domenico, che ha concluso aderendo alla
relazione.
Fatto
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
La controversia promossa da Z.P. contro l’Agenzia delle Entrate e’ stata definita con la decisione in epigrafe, recante il rigetto dell’appello proposto dal contribuente contro la sentenza della CTP di Caserta n. 629/10/05 che aveva respinto il ricorso della contribuente avverso la cartella di pagamento n. (OMISSIS).
Il ricorso proposto si articola in due motivi. Resiste con controricorso l’Agenzia delle Entrate. Il relatore ha depositato relazione ex art. 380 bis c.p.c. Il presidente ha fissato l’udienza del 9/6/2010 per l’adunanza della Corte in Camera di Consiglio. Il P.G. ha concluso aderendo alla relazione.
Diritto
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con primo motivo il ricorrente assume la violazione e falsa applicazione degli artt. 3 e 53 Cost. La sentenza non avrebbe tenuto conto della sostanziale regolarita’ della posizione detenuta dal contribuente.
Con secondo motivo il ricorrente assume la violazione e falsa applicazione della L. n. 212 del 2000, art. 10, commi 1 e 3. La CTR non avrebbe tenuto conto delle norme succitate.
Le censure sono inammissibili in quanto i quesiti di diritto di cui all’art. 366 bis cod. proc. civ. sono privi della riassuntiva esposizione degli elementi di fatto sottoposti al giudice di merito, della sintetica indicazione della regola di diritto applicata da quel giudice; e della diversa regola di diritto che, ad avviso del ricorrente, si sarebbe dovuta applicare al caso di specie (Sez. 3, Ordinanza n. 19769 del 17/07/2008).
Consegue da quanto sopra la condanna della ricorrente alla rifusione, in favore dell’Amministrazione Finanziaria, delle spese del grado che si liquidano in complessivi Euro 1.100,00 di cui Euro 100,00 per spese, oltre accessori di legge.
P.Q.M.
LA CORTE dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente alla rifusione, in favore dell’Amministrazione Finanziaria, delle spese del grado che si liquidano in complessivi Euro 1.100,00, oltre accessori di legge.
Così deciso in Roma, il 9 giugno 2010.
Depositato in Cancelleria il 6 agosto 2010