Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 16462 del 13/07/2010
Cassazione civile sez. trib., 13/07/2010, (ud. 27/05/2010, dep. 13/07/2010), n.16462
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TRIBUTARIA
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Presidente –
Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere –
Dott. DI BLASI Antonino – rel. Consigliere –
Dott. VIRGILIO Biagio – Consigliere –
Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ordinanza
sul ricorso proposto da:
AGENZIA DELLE ENTRATE, in persona del legale rappresentante pro
tempore, rappresentata e difesa dall’Avvocatura Generale dello Stato,
nei cui uffici, in Roma, Via dei Portoghesi, 12 è domiciliata;
– ricorrente –
contro
G.A., res.te a (OMISSIS);
– intimato –
avverso la sentenza n. 11/02/2007 della Commissione Tributaria
Regionale di Potenza – Sezione n. 02, in data 23/03/2007, depositata
il 20 aprile 2007.
Udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del
27 maggio 2010 dal Relatore Dott. Antonino Di Blasi;
Presente il Sostituto Procuratore Generale Dott. Vittorio Eduardo
Scardaccione.
Fatto
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE
La Corte:
Considerato che nel ricorso iscritto al n. 9571/2008 R.G., è stata depositata in cancelleria la seguente relazione:
“1 – E’ chiesta la cassazione della sentenza n. 11/02/2007, pronunziata dalla CTR di Potenza Sezione n. 02, il 23.03.2007 e depositata il 20 aprile 2007.
Con tale decisione, la C.T.R. ha confermato la decisione di primo grado, riconoscendo il diritto del contribuente a conseguire il chiesto rimborso.
2 – Il ricorso, che attiene a domanda di rimborso IRAP, si articola in due motivi, con cui si lamenta nullità della decisione per violazione e falsa applicazione dell’art. 112 c.p.c. e della L. n. 289 del 2002, art. 9, comma 9, nonchè violazione del D.Lgs. n. 446 del 1997, artt. 2 e 3.
I mezzi si concludono con la formulazione di altrettanti quesiti di diritto.
3 – Al quesito formulato con il primo mezzo, può rispondersi con il richiamo a quanto enunciato dalla Corte di Cassazione in pregresse condivise pronunce, nelle quali si è affermato, per un verso, che configura il vizio di cui all’art. 112 c.p.c. (Cass. n. 8178/2007, n. 22897/2005, n. 317/2002, n. 12790/2000), l’omesso esame dell’eccezione sollevata dall’ufficio in ordine agli effetti preclusivi del rimborso quale conseguenza della presentazione della domanda di condono, e sotto altro profilo, che, in tema di condono fiscale di cui alla L. 27 dicembre 2002, n. 289, la presentazione della relativa istanza preclude al contribuente ogni possibilità di rimborso per le annualità d’imposta definite in via agevolata, ivi compreso il rimborso di imposte asseritamene inapplicabili per assenza del relativo presupposto (Cass. 3682/2007, n. 6504/2007, n. 8178/2007, n. 20741/2006).
4 – La decisione impugnata, omettendo di pronunciare sulla eccezione proposta con l’atto di appello e relativa all’avvenuta presentazione della domanda integrativa, e decidendo, quindi, nel merito, con l’affermare che, nel caso in esame, non poteva ritenersi integrato il presupposto impositivo, così confermando la decisione di prime cure, non appare in linea con il condiviso orientamento giurisprudenziale.
5 – Si ritiene, dunque, sussistano i presupposti per la trattazione del ricorso in Camera di consiglio e la definizione con il relativo accoglimento, per manifesta fondatezza, ai sensi degli artt. 375 e 380 bis c.p.c..
Il Relatore Cons. Dott. Antonino Di Blasi”.
Considerato che la relazione è stata comunicata al Pubblico Ministero e notificata ai difensori;
Visti il ricorso e tutti gli altri atti di causa;
Considerato che il Collegio condivide le argomentazioni, in fatto ed in diritto, svolte nella relazione;
Ritenuto che, in base a tali condivisi motivi ed ai richiamati principi, il ricorso va accolto e, per l’effetto, cassata l’impugnata decisione, la causa va rinviata ad altra sezione della CTR della Basilicata, perchè proceda al riesame e, quindi, decida nel merito ed anche sulle spese del presente giudizio di cassazione, motivando congruamente;
Visti gli artt. 375 e 380 bis c.p.c..
P.Q.M.
accoglie il ricorso, cassa l’impugnata decisione e rinvia ad altra sezione della CTR della Basilicata.
Così deciso in Roma, il 27 maggio 2010.
Depositato in Cancelleria il 13 luglio 2010