Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 16239 del 29/07/2020
Cassazione civile sez. I, 29/07/2020, (ud. 14/07/2020, dep. 29/07/2020), n.16239
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE PRIMA CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Presidente –
Dott. SCOTTI Umberto L. C. G. – Consigliere –
Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere –
Dott. PARISE Clotilde – Consigliere –
Dott. LAMORGESE Antonio Pietro – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso 33851/2019 proposto da:
Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di
Catanzaro;
– ricorrente –
contro
M.P., elettivamente domiciliato in Roma, Via del Babuino n.
48, presso lo studio dell’avvocato Paola Francesco, rappresentato e
difeso dagli avvocati Marasco Bernardo, Marasco Dina, Palamara
Pietro Domenico, Spinelli Gianfranco, giusta procura in calce al
controricorso;
– controricorrente –
contro
P.G., R.P.;
– intimati –
avverso la sentenza n. 51/2019 della CORTE D’APPELLO di CATANZARO,
depositata il 06/11/2019;
udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del
14/07/2020 dal Cons. Dott. LAMORGESE ANTONIO PIETRO;
lette le conclusioni scritte del P.M., in persona del Sostituto
Procuratore Generale Dott.ssa DE RENZIS Luisa, che ha chiesto che la
Corte di Cassazione, dichiarata l’infondatezza delle eccezioni di
inammissibilità proposte dal controricorrente, accolga il ricorso
per le ragioni indicate nella parte esplicativa della presente
requisitoria.
Fatto
RILEVATO
che:
a seguito del decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Lamezia Terme, pronunciato con D.P.R. 24 novembre 2018, il ministro dell’interno, con atto notificato il 10 febbraio 2018, chiedeva di dichiarare la incandidabilità di alcuni amministratori locali del Comune di Lamezia Terme, ai sensi del D.Lgs. n. 267 del 2000, art. 143, comma 11;
il tribunale, con sentenza n. 1000 del 7 agosto del 2018, dichiarava l’incandidabilità dei signori P.G. e R.P. e rigettava la domanda nei confronti di M.P.;
il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Lamezia Termini, con atto depositato il 10 settembre del 2018, impugnava la menzionata decisione del tribunale, in relazione al M., con reclamo che veniva dichiarato improcedibile dalla Corte d’appello di Catanzaro, con sentenza n. 51 del 2019;
avverso quest’ultima sentenza ricorre per cassazione il Procuratore generale presso la Corte d’appello di Catanzaro, resistito dal M..
Diritto
CONSIDERATO
che:
il controricorrente ha segnalato l’esigenza di trattare il ricorso in esame unitamente al ricorso iscritto al rg. 35094 del 2019, avente ad oggetto la coeva sentenza della Corte d’appello di Catanzaro n. 50 del 2019, emessa su plurimi reclami e, in relazione alla posizione del M., sul reclamo del Procuratore generale presso la Corte d’appello di Catanzaro, del M. in via incidentale e del Ministero dell’interno (quest’ultimo con ricorso rg. 12005 del 2020);
il Collegio condivide la suddetta esigenza, trattandosi di separati ricorsi per cassazione dello stesso Procuratore generale presso la Corte d’appello di Catanzaro avverso due sentenze emesse dalla suddetta Corte su reclami avverso la stessa sentenza del tribunale, riguardanti la posizione del M..
P.Q.M.
La Corte rinvia la causa a nuovo ruolo per consentire la trattazione unitaria del presente ricorso e dei ricorsi rg. 35094 del 2019 e rg. 12005 del 2020.
Così deciso in Roma, il 14 luglio 2020.
Depositato in Cancelleria il 29 luglio 2020