Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 14758 del 05/07/2011

Cassazione civile sez. I, 05/07/2011, (ud. 14/06/2011, dep. 05/07/2011), n.14758

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente –

Dott. DI PALMA Salvatore – Consigliere –

Dott. ZANICHELLI Vittorio – Consigliere –

Dott. SCHIRO’ Stefano – Consigliere –

Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere –

ha pronunciato la seguente:

sentenza

sul ricorso proposto da:

A.J.I. ((OMISSIS)) elettivamente

domiciliata in ROMA, VIA P. LEONARDI CATTOLICA 3, presso lo studio

dell’avvocato FERRARA SILVIO, che la rappresenta e difende, giusta

procura speciale in calce al ricorso;

– ricorrente –

contro

PREFETTURA DI CASERTA;

– intimata –

avverso il decreto n. 123/09 del GIUDICE DI PACE di CASERTA del

31.3.09, depositato il 03/04/2009;

udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del

14/06/2011 dal Consigliere Relatore Dott. ANTONIO DIDONE.

E’ presente il Procuratore Generale in persona del Dott. NICOLA

LETTIERI che ha concluso per l’inammissibilità;

in subordine per il rigetto del ricorso.

Fatto

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1.- A.J.I. ha proposto ricorso per cassazione – affidato a due motivi illustrati con memoria -contro il decreto in data 3.4.2009 con il quale il Giudice di pace di Caserta ha respinto l’opposizione contro il decreto di espulsione emesso nei suoi confronti dal Prefetto di Caserta.

Non ha svolto difese la Prefettura intimata.

1.1.- La presente sentenza è redatta con motivazione semplificata così come disposto dal Collegio in esito alla deliberazione in camera di consiglio.

2.1.- Con il primo motivo parte ricorrente denuncia violazione e falsa applicazione del D.Lgs. n. 25 del 2008art. 6, comma 1, art. 7, comma 1, art. 10 e art. 20, comma 1, 2 e 3; D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 2, comma 1 e artt. 5, 13, comma 2, lett. a) e comma 4 e art. 13 bis; D.P.R. n. 303 del 2004, art. 2, comma 1, e art. 10 Cost..

Deduce che non le è stato consentito di presentare domanda di protezione internazionale.

2.2.- Con il secondo motivo parte ricorrente denuncia violazione e falsa applicazione del D.Lgs. n. 286 del 1998, artt. 13, e 13 bis e succ. modd.; L. n. 689 del 1981, art. 23, artt. 737 e 738 c.p.c.;

artt. 6 e 13 CEDU e artt. 24 e 111 Cost..

Lamenta che non sia stata ammessa la prova orale nè disposta d’ufficio la prova della circostanza di essere stata espulsa mentre era in attesa di presentare domanda di protezione internazionale.

3.- Il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per violazione dell’art. 366 bis c.p.c. perchè non sono stati formulati i prescritti quesiti di diritto in relazione alle censure dedotte.

Nulla va disposto in ordine alle spese per l’assenza di attività difensiva dell’intimato.

P.Q.M.

La Corte dichiara inammissibile il ricorso.

Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio, il 14 giugno 2011.

Depositato in Cancelleria il 5 luglio 2011

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