Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 13555 del 30/05/2017


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Cassazione civile, sez. I, 30/05/2017, (ud. 04/04/2017, dep.30/05/2017),  n. 13555

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TIRELLI Francesco – Presidente –

Dott. SAMBITO Maria G.C. – Consigliere –

Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere –

Dott. MARULLI Marco – Consigliere –

Dott. LAMORGESE Antonio Pietro – rel. Consigliere –

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 26465/2012 proposto da:

B.A. (c.f. (OMISSIS)), B.C.M. (c.f.

(OMISSIS)), B.M. (c.f. (OMISSIS)), tutti in proprio e quali

eredi di A.A.; Z.R. (c.f. (OMISSIS)),

Z.M.E. (c.f. (OMISSIS)), Z.P. (c.f. (OMISSIS)),

Zi.Ro. (c.f. (OMISSIS)), tutti in proprio e quali eredi di

M.G., elettivamente domiciliati in Roma, Piazza Prati degli

Strozzi n. 32, presso l’avvocato Lanigra Maurizio, che li

rappresenta e difende, giusta procura in calce al ricorso;

– ricorrenti –

contro

Cooperativa Kronos S.r.l., in persona del liquidatore pro tempore,

elettivamente domiciliata in Roma, Viale Mazzini n. 123, presso

l’avvocato Giannini Luciano, rappresentata e difesa dall’avvocato

Serrao Giulia, giusta procura a margine del controricorso;

– controricorrente –

nonchè contro

Comune di Lamezia Terme, M.D., M.G.,

M.N.;

– intimati –

nonchè contro

M.D. (c.f. (OMISSIS)), M.G. (c.f. (OMISSIS)),

M.N. (c.f. (OMISSIS)), elettivamente domiciliati in Roma,

Piazza Prati degli Strozzi n.32, presso l’avvocato Esposito

Francesca Maria, rappresentati e difesi dall’avvocato Montano

Antonio, giusta procura in calce al controricorso e ricorso

incidentale;

– controricorrenti e ricorrenti incidentali –

contro

B.A., B.C.M., B.M., Comune di Lamezia

Terme, Societa Cooperativa Edilizia Kronos, Z.M.E.,

Z.P., Zi.Ro., Z.R.;

– intimati –

avverso la sentenza n. 929/2011 della CORTE D’APPELLO di CATANZARO,

depositata il 26/09/2011;

udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del

04/04/2017 dal cons. LAMORGESE ANTONIO PIETRO;

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale

SORRENTINO FEDERICO che ha concluso per il rigetto di entrambi i

ricorsi;

udito, per i ricorrenti, l’Avvocato Lanigra Maurizio che si riporta e

chiede l’accoglimento del proprio ricorso;

udito, per i controricorrenti e ricorrenti incidentali, l’Avvocato

Antonio Montano che ha chiesto l’accoglimento del ricorso

incidentale, rigetto del ricorso principale.

Fatto

FATTI DI CAUSA

Con atto di citazione notificato il 26 febbraio 1997, B.A., B.M., B.C.M. (in proprio e quali eredi di A.M.), A.A. (in proprio e quale erede di Am.Ma.), M.D., M.N., M.G. e Mo.Gi. (quali eredi di Am.Au. e di Mo.An.), hanno convenuto in giudizio la Cooperativa edilizia KRONOS srl e il Comune di Lamezia Terme e ne hanno chiesto la condanna al risarcimento dei danni per l’occupazione di un’area di loro proprietà e/o dei loro danti causa, disposta dal Presidente della Giunta Regionale della Calabria in favore della KRONOS, con provvedimento annullato dal Consiglio di Stato, rilevando che il Comune e la KRONOS avevano proseguito nel comportamento illecito, trasformando l’area in modo irreversibile, emettendo il decreto di espropriazione del bene e determinando l’indennità di esproprio.

Nel corso del giudizio di primo grado sono deceduti, in data (OMISSIS), M.G. e, in data (OMISSIS), A.A..

Il Tribunale di Lamezia Terme, con sentenza 11 luglio 2007, ha rigettato le domande.

A.A., B.A., B.M. e B.C.M., M.D., Mo.Gi., M.G. e M.N., hanno proposto appello, tutti rappresentati e difesi dall’avvocato Montano Antonio, sulla base delle originarie procure alle liti conferitegli il 15 dicembre 1998.

Il gravame è stato rigettato nel merito dalla Corte d’appello di Catanzaro, con sentenza del 26 settembre 2011.

Avverso questa sentenza, hanno proposto ricorso per cassazione, in via principale, B.A., B.M. e B.C.M. (in proprio e quali eredi di A.A.), Z.R., Z.M.E., Zi.Ro. e Z.P. (in proprio e quali eredi di M.G.) e, in via incidentale e adesiva, M.D., M.N. e Mo.Gi..

La KRONOS ha resistito con controricorso; il Comune di Lamezia Terme non ha svolto attività difensiva.

Diritto

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con un unico motivo i ricorrenti principali hanno denunciato la nullità dell’intero processo ed hanno chiesto di cassare la sentenza impugnata, non avendo la Corte d’appello rilevato la carenza di jus postulandi dell’avvocato Montano Antonio, difensore di A.A. e M.G., eredi appellanti, i quali erano deceduti nel corso del giudizio di primo grado senza che la morte fosse stata dichiarata dai difensori per provocare l’interruzione del processo, sicchè l’originaria procura alle liti aveva perduto validità, ai fini della proposizione dell’appello.

Il ricorso è inammissibile, a norma dell’art. 360 bis c.p.c., n. 1, essendosi la sentenza impugnata uniformata al principio secondo cui la morte della parte costituita a mezzo di procuratore, dallo stesso non dichiarata in udienza o notificata ad altre parti, comporta la regola dell’ultrattività del mandato alla lite e il medesimo procuratore, qualora originariamente munito – come nella specie – di procura valida per gli ulteriori gradi del processo, è comunque legittimato a proporre impugnazione – ad eccezione del ricorso per cassazione, per il quale è necessaria, invece, una procura speciale – in rappresentanza della parte che, deceduta, va considerata processualmente in vita e capace; quindi, il difensore continua a rappresentare la parte la cui posizione giuridica risulta stabilizzata (Cass., sez. un., n. 15295/2014; sez. L., n. 710/2016).

Il ricorso incidentale, affidato a tre motivi e impropriamente definito “condizionato”, è inefficace, a norma dell’art. 334, secondo comma, c.p.c., perchè tardivamente notificato il 21 e 24 dicembre 2012, ben oltre il termine lungo di cui all’art. 327 c.p.c., (la sentenza impugnata è stata pubblicata il 26 settembre 2011).

Le spese processuali devono essere compensate nel rapporto tra i ricorrenti principali e incidentali, i quali rappresentano la medesima posizione sostanziale; le spese seguono la soccombenza nel rapporto con la Cooperativa KRONOS.

PQM

 

La Corte dichiara inammissibile il ricorso principale e inefficace il ricorso incidentale; condanna i ricorrenti principali e incidentali, in solido, alle spese in favore della Cooperativa KRONOS srl, liquidate in Euro 4200,00, di cui Euro 200,00 per esborsi; compensa le spese nel rapporto tre i ricorrenti principali e incidentali.

Così deciso in Roma, il 4 aprile 2017.

Depositato in Cancelleria il 30 maggio 2017

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