Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 13408 del 17/06/2011
Cassazione civile sez. VI, 17/06/2011, (ud. 19/05/2011, dep. 17/06/2011), n.13408
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE 3
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente –
Dott. MASSERA Maurizio – Consigliere –
Dott. SEGRETO Antonio – rel. Consigliere –
Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere –
Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ordinanza
sul ricorso 5251/2010 proposto da:
ASSESSORATO SANITA’ DELLA REGIONE SICILIA, in persona del legale
rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA
DEI PORTOGHESI 12, presso l’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che lo
rappresenta e difende, ope legis;
– ricorrente –
contro
A.F., AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE N. (OMISSIS) DI
ENNA;
– intimate –
avverso l’ordinanza n. 1643/08 del TRIBUNALE di ENNA, depositata il
28/01/2010;
udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del
19/05/2011 dal Consigliere Relatore Dott. ANTONIO SEGRETO;
è presente il P.G. in persona del Dott. CARMELO SGROI.
Fatto
CONSIDERATO IN FATTO
che è stata depositata in cancelleria la seguente relazione, regolarmente comunicata al P.G. e notificata ai difensori: “Il relatore, Cons. Dott. Antonio Segreto, letti gli atti depositati, osserva:
1. L’assessorato alla sanità della Regione Sicilia, ha proposto ricorso per cassazione avverso l’ordinanza emessa dal G.I. del tribunale di Enna nell’opposizione a decreto ingiuntivo instaurato dalla ASL (OMISSIS) di Enna contro A.F., nella quale era stato chiamato in causa l’Assessorato.
Con detta ordinanza il Tribunale dopo aver rigettato l’istanza volta ad ottenere la pronunzia di ordinanza R.D. n. 1611 del 1993, ex art. 6, ritenuta la causa matura per la decisione sulla competenza per territorio relativamente alla domanda di garanzia svolta dalla Ausl contro l’assessorato, fissava l’udienza di precisazione delle conclusioni;
2. Il ricorso è inammissibile, poichè proposto avverso un provvedimento che non ha solo la forma, ma anche la sostanza di ordinanza e non di sentenza;
Infatti, come hanno rilevato le S.U. di questa Corte con sentenza del 14.7.2005 n. 14693 e n. 15109 del 04/07/2007, il giudice che intende pronunziarsi separatamente sulla giurisdizione o sulla competenza, ai sensi dell’art. 187 c.p.c., comma 3, è tenuto ad invitare le parti a precisare le conclusioni anche di merito e che ciò vale anche per il giudice di pace, il quale, qualora ritiene la causa matura per la decisione, deve invitare le parti a precisare le conclusioni;
Conseguentemente in mancanza della precisazione delle conclusioni delle parti a norma dell’art. 189 c.p.c., in relazione agli artt. 187 e 188 c.p.c., come è avvenuto nella fattispecie, l’ordinanza emessa non può che avere natura meramente ordinatoria.
Conseguentemente non può attribuirsi alcuna efficacia preclusiva di statuizione sulla competenza al provvedimento di rinvio per la trattazione della causa; pertanto, anche se tale ordinanza contiene una pronunzia sulla competenza, essa va interpretata non come una statuizione sulla questione, ma come il risultato di una delibazione sommaria in ordine alla non decisività, allo stato degli atti, dell’eccezione relativa alla competenza, sulla quale il giudice si pronuncerà con statuizione definitiva dopo che le parti hanno precisato le conclusioni. Solo questa futura eventuale statuizione sarà impugnabile con regolamento di competenza.
3. Allo stato l’ordinanza impugnata che ha rinviato per la precisazione delle conclusioni in merito all’eccezione di competenza, non ha natura di sentenza, indipendentemente dal suo contenuto motivazionale, in quanto, sebbene essa rigetti l’istanza R.D. n. n. 1611 del 1993, ex art. 6, essa fissa appunto l’udienza di precisazione delle conclusioni per la decisione in merito alla questione della competenza”.
Diritto
RITENUTO IN DIRITTO
che il Collegio condivide i motivi in fatto e diritto esposti nella relazione;
che conseguentemente va dichiarato inammissibile il ricorso per regolamento di competenza;
che nessuna statuizione va emessa sulle spese di questo regolamento non avendo gli intimati svolto attività difensiva.
P.Q.M.
Visto l’art. 375 c.p.c..
Dichiara inammissibile il ricorso. Nulla per le spese di questo regolamento.
Così deciso in Roma, il 19 maggio 2011.
Depositato in Cancelleria il 17 giugno 2011