Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 12608 del 05/06/2014
Civile Ord. Sez. 6 Num. 12608 Anno 2014
Presidente: MACIOCE LUIGI
Relatore: DE CHIARA CARLO
ORDINANZA
sul ricorso 10570-2013 proposto da:
BENI STABILI SPA SIIQ 00380210302 in persona del procuratore
speciale, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA FLAMINIA 135
(Studio Legale e Tributario CBA), presso lo studio dell’avvocato
BERRUTI PAOLO, che la rappresenta e difende, giusta procura in
calce al ricorso per revocazione;
– ricorrente contro
ROMA CAPITALE – già COMUNE DI ROMA 02438750586 in
persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA,
VIA DEL TEMPIO DI GIOVE 21, presso l’AVVOCATURA
COMUNALE, rappresentata e difesa dagli avvocati ROSSI
DOMENICO e CECCARELLI AMERICO, giusta procura a margine
del controricorso;
Data pubblicazione: 05/06/2014
- controrícorrente nonchè contro
COOPERATIVA EDILIZIA IL FOCOLARE SRL;
– intimata –
CASSAZIONE del 19.12.2011, depositata il 02/03/2012;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del
14/01/2014 dal Consigliere Relatore Dott. CARLO DE CHIARA;
udito per la ricorrente l’Avvocato Maria Grazia Alfisi (per delega avv.
Paolo Berruti ) che si riporta ai motivi del ricorso;
udito per la controricorrente l’Avvocato Domenico Rossi che si riporta
agli scritti.
PREMESSO
Che nella relazione ai sensi dell’art. 380 bis c.p.c. si legge quanto
segue:
<<1. — Con sentenza 2 marzo 2012, n. 3327 questa Corte ha
respinto il ricorso della Beni Stabili s.p.a. avverso la sentenza,
pronunciata dalla Corte d'appello di Roma nell'ambito di un più vasto
contenzioso, con la quale era stato liquidato il risarcimento del danno
dovuto dal Comune di Roma e dalla Coop. edilizia Cristallo a r.l. [recte,
Coop. edilizia H Focolare a r.1.: n.d.r.] per l'occupazione acquisitiva di
una porzione di terreno appartenente alla società.
2. — Quest'ultima domanda ora la revocazione di detta sentenza.
Rileva che essa ha rigettato il ricorso statuendo che "tutte le doglianze
rivolte a contestare le sentenze di merito per aver privilegiato il criterio sinteticocomparativo risultano inammissibili anche perché la società non ha dimostrato che
quello analitico invocato, ove correttamente applicato alla situazione di mercato del
1983 nella specifica zona PEEP, avrebbe condotto ad una valutazionepiù elevata
Ric. 2013 n. 10570 sez. M1 - ud. 14-01-2014
-2- avverso la sentenza n. 3327/2012 della CORTE SUPREMA DI del fondo". Osserva, quindi, che tale statuizione è viziata da errore di
fatto ai sensi dell'art. 395, n. 4, c.p.c., in relazione al momento della
irreversibile trasformazione del suolo, verificatasi nel 1984 e non nel
1983, il che ha prodotto una ulteriore svista del Collegio in merito alla
affermata inesistenza della prova che l'applicazione del criterio infatti, allegato al ricorso e trascritto nel secondo dei suoi motivi un
documento, già allegato al fascicolo di appello, "attestante
l'accertamento effettuato nel 2004 dal CTU nominato dalla Corte di
Appello nei giudizi di opposizione alla stima instaurati in relazione ad
alcune delle aree in questione"; h stima era in quella sede riferita al
1984 e, seguendo il criterio analitico, determinava il valore del suolo in
£ 155.000 circa al metro quadro, ampiamente superiore al valore di £
90.000 risultante dall'applicazione del metodo sintetico.
Alla domanda di revocazione resiste con controricorso Roma
Capitale.
3. — La domanda di revocazione è inammissibile perché il
passaggio indicato dalla istante non è in realtà contenuto nella sentenza
impugnata.>>;
che tale relazione è stata ritualmente comunicata al P.M. e
notificata ai difensori delle parti costituite;
che la sola parte ricorrente ha presentato memoria;
CONSIDERATO
che il Collegio condivide quanto osservato nella relazione, cui
nella memoria della ricorrente vengono mosse critiche non puntuali e
comunque inidonee a ribaltare la valutazione di non decisività
dell’errore denunciato;
che va pertanto dichiarata l’inammissibilità del ricorso con
condanna della ricorrente alle spese processuali, liquidate come in
Ric. 2013 n. 10570 sez. M1 – ud. 14-01-2014
-3-
analitico avrebbe comportato un maggior valore venale del bene. Era,
dispositivo;
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna la
ricorrente alle spese processiili, liquidate in C 4.200,00, di cui 4.000,00
per compensi di avvocato, oltre accessori di legge.
inserito dall’art. 1, comma 17, 1. n. 228 del 2012, dichiara la sussistenza
dei presupposti per il versamento, da parte della ricorrente,
dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello
dovuto per il ricorso, a norma del comma 1 bis dello stesso art. 13.
Così deciso in Roma nella camera consiglio del 14 gennaio
2014
Ai sensi dell’art. 13, comma 1 quater, d.P.R. n. 115 del 2002,