Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 12591 del 12/05/2021
Cassazione civile sez. VI, 12/05/2021, (ud. 30/03/2021, dep. 12/05/2021), n.12591
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE 3
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. GRAZIOSI Chiara – Presidente –
Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere –
Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere –
Dott. VALLE Cristiano – rel. Consigliere –
Dott. DELL’UTRI Marco – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso n. 35570-2019 proposto da:
TALETE S.P.A., in persona del legale rappresentante in carica,
elettivamente domiciliata in ROMA, alla via LIVIO ANDRONICO n. 25,
presso lo studio dell’avvocato DI PIETRO GIUSEPPE, che la
rappresenta e difende;
– ricorrente –
contro
M.M., V.M., C.A., elettivamente
domiciliati in ROMA, alla via NAZARIO SAURO, n. 16, presso lo studio
dell’avvocato PISTILLI MASSIMO, che li rappresenta e difende;
e contro
REGIONE LAZIO, in persona del Presidente in carica, elettivamente
domiciliata in ROMA, alla via MARCANTONIO COLONNA n. 27,
rappresentata e difesa dall’Avvocato MURRA RODOLFO;
– controricorrenti-
e contro
AUTORITA’ d’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE n. 1 LAZIO NORD-VITERBO;
– intimata –
avverso la sentenza n. 1086/2019 del TRIBUNALE di VITERBO, depositata
il 16/09/2019;
udita la relazione della causa svolta, nella camera di consiglio non
partecipata del 30/03/2021, dal Consigliere Relatore Dott. Valle
Cristiano, osserva quanto segue:
Fatto
FATTO E DIRITTO
TALETE S.p.a. è stata condannata, dal Giudice di Pace di Viterbo, con sentenza, poi parzialmente riformata dal Tribunale di Viterbo, al pagamento di importi risarcitori, ciascuno inferiore ai cinquemila Euro, in favore di tre utenti, V.M., C.A. e M.M., dei servizi idrici da essa forniti nell’ambito della zona di competenza dell’ATO 1 Lazio-Nord, a causa dell’eccessivo quantitativo di arsenico nell’acqua nonchè alla riduzione dell’importo per costo di depurazione in misura del 50%, in favore dei suddetti utenti, che avevano instaurato il giudizio.
TALETE S.p.a. ricorre con cinque motivi avverso la sentenza del Tribunale di Viterbo, n. 1086 del 16/09/2019, quale giudice d’appello. Resistono con due distinti controricorsi la Regione Lazio e V.M., C.A. e M.M..
La proposta del consigliere relatore di definizione, in adunanza camerale non partecipata, è stata ritualmente comunicata alle parti. La sola parte ricorrente ha depositato memoria nella quale ha ribadito la propria prospettazione.
Il primo motivo di ricorso di ricorso è incentrato sulla competenza per valore e deduce violazione e falsa applicazione, ai sensi dell’art. 360 c.p.c., comma 1, nn. 2 e 3 delle norme in tema di competenza per valore e segnatamente degli artt. 7,10 e 341 c.p.c. e del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato ex art. 112 c.p.c. e violazione, rispetto al valore della controversia, della cd. clausola di contenimento e conseguente emissione di una statuizione ultra-petita. Il secondo motivo è per violazione di norme sulla giurisdizione deduce carenza di giurisdizione del giudice ordinario ai sensi dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 1.
Il terzo motivo è per violazione e (o) falsa applicazione delle seguenti norme: art. 141 T.U. Ambiente e ss., artt. 9, 12 e 13 della Dir. CEE n. 31/2001 e della Ord. Pres. Cons. Ministri n. 39 del 2011 in relazione all’art. 1218 c.c.
Il quarto motivo è per omesso esame di fatto decisivo, ai sensi dell’art. 360 c.p.c., comma 1, n. 5.
Il quinto motivo è per violazione e (o) falsa applicazione degli artt. 91 e 92 c.p.c..
Il Collegio ritiene che della decisione del ricorso debbano essere investite le Sezioni Unite di questa Corte, considerata a presenza di due dei cinque motivi di ricorso, e specificamente il secondo ed il terzo, di questione di giurisdizione ad esse riservata.
PQM
rimette la causa alle Sezioni Unite.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della Corte di Cassazione, sezione VI civile 3, il 30 marzo 2021.
Depositato in Cancelleria il 12 maggio 2021