Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 11588 del 13/05/2010

Cassazione civile sez. III, 13/05/2010, (ud. 18/03/2010, dep. 13/05/2010), n.11588

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SENESE Salvatore – Presidente –

Dott. AMATUCCI Alfonso – Consigliere –

Dott. SPAGNA MUSSO Bruno – rel. Consigliere –

Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere –

Dott. D’AMICO Paolo – Consigliere –

ha pronunciato la seguente:

ordinanza

sul ricorso proposto da:

ROS GIACOMO & FIGLI SPA in persona del legale rappresentante

pro

tempore cav. G.G., elettivamente domiciliata in ROMA, VIA

CICERONE 44, presso lo studio dell’avvocato AGUGLIO BRUNO, che la

rappresenta e difende unitamente agli avvocati BATTELLO NEREO,

DONOLATO FRANCESCO con delega a margine del ricorso;

– ricorrente –

contro

MINERARIA SACILESE SPA (OMISSIS);

– intimata –

sul ricorso 11850-2006 proposto da:

MINERARIA SACILESE SPA in persona del Direttore Generale Ing.

A.R., elettivamente domiciliata in ROMA, VIALE G.

MAZZINI 13, presso lo studio dell’avvocato PITTALUGA GIANRICO, che la

rappresenta e difende con delega a margine del controricorso e

ricorso incidentale;

– ricorrente –

contro

ROS GIACOMO & FIGLI SPA;

– intimati –

avverso la sentenza n. 73/2005 della CORTE D’APPELLO di TRIESTE,

Prima Sezione Civile, emessa il 07/01/2005; depositata il 08/02/2005;

R.G.N. 366/C/2002;

udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del

18/03/2010 dal Consigliere Dott. BRUNO SPAGNA MUSSO;

udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.

FUZIO Riccardo, che ha concluso per l’estinzione.

 

Fatto

PREMESSO IN FATTO

Che:

con atto di citazione notificato il 27.02.1997, la Mineraria Sacilese s.p.a. conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Pordenone la Ros Giacomo & Figli s.p.a., chiedendo l’accoglimento delle seguenti conclusioni: ordinare alla Ros Giacomo & Figli s.p.a., in persona del legale rappresentante pro-tempore, con sede in (OMISSIS) ((OMISSIS)) di consentire alla Mineraria Sacilese s.p.a. l’estrazione a propria cura di me. 5.700 di “marmorino” nella cava denominata (OMISSIS), di proprietà della Ros Giacomo & Figli, con ulteriore condanna di quest’ultima al risarcimento dei danni;

l’adito Tribunale, costituitasi la società convenuta, con sentenza n. 362/01, accoglieva la domanda avente ad oggetto il diritto della Mineraria Salicese s.p.a. di estrarre la chiesta quantità di marmorino e rigettava la domanda risarcitoria, ritenendola del tutto infondata;

a seguito dell’appello della Ros, costituitasi la Mineraria, che a sua volta proponeva appello incidentale, la Corte di Appello di Trieste, con la decisione in esame, depositata in data 8.2.2005, rigettava entrambi i gravami, ritenendo l’appello principale in parte inammissibile per mancanza di specificità dei motivi e in parte infondato ne merito, e l’appello incidentale (avente ad oggetto la richiesta risarcitoria rigettata in primo grado) anch’esso infondato;

ricorrono per cassazione, in via principale la Ros Giacomo & Figli s.p.a. con tre motivi e , in via incidentale, la Mineraria Sacilese s.p.a. con un unico motivo;

la Ros Giacomo e figli s.p.a. ha, prima della odierna udienza, formalmente rinunciato al proprio ricorso, con atto notificato alla controparte in data 19.2.2010, e che, a sua volta, fa Mineraria Sacilese s.p.a. ha anch’essa formalmente rinunciato al proprio ricorso incidentale, con atto notificato alla ricorrente principale in data 8.3.2010;

pertanto ai sensi dell’art. 391 c.p.c., il giudizio in esame deve dichiararsi estinto, senza provvedere sulle spese (per quanto disposto dal terzo comma di detto articolo).

P.Q.M.

La Corte dichiara estinto il giudizio.

Così deciso in Roma, il 18 marzo 2010.

Depositato in Cancelleria il 13 maggio 2010

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