Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 29211 del 20/10/2021
Cassazione civile sez. lav., 20/10/2021, (ud. 04/06/2021, dep. 20/10/2021), n.29211
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE LAVORO
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. BRONZINI Giuseppe – Presidente –
Dott. MANCINO Rossana – Consigliere –
Dott. MARCHESE Gabriella – Consigliere –
Dott. CALAFIORE Daniela – Consigliere –
Dott. DE FELICE Alfonsina – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 21806-2015 proposto da:
EUROAGRICOLA S.S., in persona del legale rappresentante pro tempore,
elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DI VILLA SEVERINI 54, presso
lo studio dell’avvocato GIOVANNI CONTESTABILE, che la rappresenta e
difende unitamente agli avvocati ROBERTO CARTEI, CARLO SALTO,
ALESSANDRO MARRI;
– ricorrente –
contro
I.N.P.S. – ISTITUTO NAZIONALE PREVIDENZA SOCIALE, in persona del
Presidente e legale rappresentante pro tempore, elettivamente
domiciliato in ROMA, VIA CESARE BECCARIA 29, presso l’Avvocatura
Centrale dell’Istituto, rappresentato e difeso dagli Avvocati
ANTONINO SGROI, LELIO MARITATO, CARLA D’ALOISIO, EMANUELE DE ROSE;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 121/2015 della CORTE D’APPELLO di BOLOGNA,
depositata il 09/03/2015 R.G.N. 613/2013;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del
04/06/2021 dal Consigliere Dott. DE FELICE ALFONSINA.
Fatto
RILEVATO IN FATTO
CHE:
La Corte d’appello di Bologna, ha confermato la sentenza del Tribunale di Forlì, dichiarando l’Inps non tenuto a restituire a titolo di somme indebitamente riscosse i contributi versati dalla Società Euroagricola S.S., non essendo, la stessa, beneficiaria del regime di esenzione, contemplato dalla L. n. 991 del 1952, art. 8, in favore dei datori di lavoro agricoli operanti in territori montani;
La Corte territoriale, richiamandosi all’orientamento di questa Corte affermato con sentenza Cass. n. 19420 del 2013, ha dichiarato dovuti i predetti contributi, ritenendo la norma di esenzione implicitamente abrogata dalla L. n. 67 del 1988, ove si fa riferimento alla sola definizione di territori montani contenuta nel D.P.R. n. 601 del 1973, art. 9, fra cui non rientrano quelli di appartenenza della società appellante;
ha stabilito inoltre che l’inclusione della L. n. 991 del 1952, art. 8, nell’Allegato 1, voce n. 1266 del D.Lgs. n. 179 del 2009, che in via ricognitiva elenca le misure da ritenere tuttora operanti, deve ritenersi un mero errore di fatto non produttivo di conseguenze sul piano giuridico;
la cassazione della sentenza è domandata dalle Società Euroagricola S.S., sulla base di due motivi, illustrati da successiva memoria;
l’Inps ha opposto difese.
Diritto
CONSIDERATO IN DIRITTO
CHE:
parte ricorrente, col primo motivo, lamenta la violazione e falsa applicazione della L. n. 991 del 1952, art. 8, dell’art. 15 delle preleggi con riferimento alla norma da ultimo citata, della L. n. 67 del 1988, art. 9, comma 5 e del D.Lgs. n. 179 del 2009, dell’art. 15 delle preleggi con riferimento a quest’ultima disposizione, della L. n. 246 del 2005, art. 14, comma 14, mentre col secondo motivo denuncia la nullità della sentenza per omesso esame dei motivi d’appello;
nelle more del giudizio di legittimità la difesa di parte ricorrente ha fatto pervenire a questa Corte un atto di rinuncia al ricorso ai sensi dell’art. 390 c.p.c., regolarmente notificato all’INPS, con cui dichiara di non avere interesse alla prosecuzione del giudizio, essendo intervenuta sulla materia una pronuncia della Corte Costituzionale (Corte Cost. n. 182 del 4 Ottobre 2018) la quale ha dichiarato costituzionalmente illegittima – per eccesso di delega – l’inclusione della L. n. 991 del 1952, art. 8, nell’Allegato, 1 voce 1266 del D.Lgs. n. 179 del 2009, norma di cui parte ricorrente domandava l’applicazione;
pertanto, alla stregua di tale atto di rinuncia, il giudizio va dichiarato estinto; le spese del grado di legittimità sono compensate considerato il comportamento processuale della parte rinunciante.
P.Q.M.
La Corte dichiara estinto il giudizio. Spese compensate.
Così deciso in Roma, all’Udienza, il 4 giugno 2021.
Depositato in Cancelleria il 20 ottobre 2021