Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 13416 del 01/07/2020
Cassazione civile sez. VI, 01/07/2020, (ud. 16/01/2020, dep. 01/07/2020), n.13416
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE 2
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. D’ASCOLA Pasquale – Presidente –
Dott. ABETE Luigi – Consigliere –
Dott. TEDESCO Giuseppe – Consigliere –
Dott. FORTUNATO Giuseppe – rel. Consigliere –
Dott. BESSO MARCHEIS Chiara – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 9365/2019 R.G. proposto da:
P.F., rappresentato e difeso dall’avv. Ruggiero
Corvace, elettivamente domiciliato in Roma, alla Via Barnaba
Tortolini n. 30, presso l’avv. Alfredo Placidi.
– ricorrente –
contro
C.M.V. – CASINO’ MUNICIPALE DI VENEZIA, in persona del legale
rappresentante p.t..
– intimato –
e
S.M..
– intimato –
avverso la sentenza della Corte d’appello di Venezia n. 3337/2018,
depositata in data 5.12.2012;
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del giorno
16.1.2020 dal Consigliere Fortunato Giuseppe.
Fatto
RILEVATO
CHE:
non vi è prova del ricevimento del ricorso da parte del Casinò Municipale di Venezia;
che il giudizio, di cui è parte anche S.M. (al quale il ricorso è stato ritualmente notificato) ha carattere inscindibile ai sensi dell’art. 331 c.p.c., in relazione alla necessità che il rapporto sia definito in maniera unitaria nei confronti di ciascuna parte, dovendosi stabilire se e a quale dei resistenti, che hanno congiuntamente proposto la domanda monitoria, competa – in via alternativa – il pagamento dell’assegno posto a fondamento della domanda di ingiunzione (Cass. 3281/2006; Cass. 3692/2020).
Diritto
RITENUTO
CHE:
per la complessità delle questioni dibattute, non sussistano le condizioni di evidenza decisoria richieste dall’art. 375 c.p.c., comma 1, n. 5.
P.Q.M.
rimette la causa alla pubblica udienza, ordinando la rinnovazione della notifica del ricorso alla C.M.V. – Casinò Municipale di Venezia nel termine di gg. 90 decorrenti dalla comunicazione della presente ordinanza.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio, il 16 gennaio 2020.
Depositato in Cancelleria il 1 luglio 2020