Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 7272 del 16/03/2020
Cassazione civile sez. trib., 16/03/2020, (ud. 15/05/2019, dep. 16/03/2020), n.7272
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TRIBUTARIA
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. CRISTIANO Magda – Presidente –
Dott. MANZON Enrico – Consigliere –
Dott. NONNO Giacomo Maria – Consigliere –
Dott. D’AQUINO Filippo – Consigliere –
Dott. D’AURIA Giuseppe – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 12360-2114 Posto da:
RESIDENZA IL BORGO elettivamente domiciliato in MILANO CREFICI 2,
presso lo studio dell’avvocato PAOLO MARIA CAPE’, che lo rappresenta
e difende;
– ricorrente –
contro
AGENZIA DELLE ENTRATE in persona al Direttore pro tempore,
elettivamente domiciliato in ROMA VIA DEI PORTOGHESI 12, presso
AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che lo rappresenta e difende;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 175/2013 della COMM.TRIB.REG. di MILANO,
depositata il 18/12/2013;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del
15/05/2019 dal Consigliere Dott. D’AURIA GIUSEPPE.
Fatto
RILEVATO
che:
La società Residenza il Borgo srl proponeva ricorso in Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Commissione tributaria Regionale di Milano n. 175/38/13;
che si costituiva con controricorso l’Agenzia Delle Entrate chiedendone il rigetto;
che sia il contribuente che l’Agenzia delle Entrate davano atto che la lite era stata definita con il condono ai sensi del D.L. n. 50 del 2017, art. 11;
che pertanto va dichiara la cessazione della materia del contendere; ritenuto che le spese del giudizio ‘li legittimità possono essere compensate tra le parti, trattandosi di causa estintiva della lite determinata dall’adesione alla definizione agevolata di cui al D.L. 193 del 2016 e che non sussistono i presupposti per imporre alla ricorrente il pagamento del c.d. “doppio contributo”, posto che la causa di inammissibilità del ricorso è sopravvenuta (cfr. Sez. 6 – Ordinanza n. 23175 del 12/11/2015, Rv. 637676 – 01).
P.Q.M.
La Corte dichiara estinto il giudizio per cessazione della materia del contendere.
Così deciso in Roma, il 15 maggio 2019.
Depositato in cancelleria il 16 marzo 2020