Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 15382 del 13/07/2011
Cassazione civile sez. III, 13/07/2011, (ud. 25/05/2011, dep. 13/07/2011), n.15382
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE TERZA CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. MORELLI Mario Rosario – Presidente –
Dott. UCCELLA Fulvio – rel. Consigliere –
Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere –
Dott. CHIARINI Maria Margherita – Consigliere –
Dott. GIACALONE Giovanni – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
sentenza
sul ricorso 13745/2009 proposto da:
G.A. (OMISSIS), considerato domiciliato “ex
lege” in ROMA presso la CANCELLERIA DELLA CORTE DI CASSAZIONE,
rappresentato e difeso dall’avvocato PUTIGNANO Pietro giusta delega
in atti;
– ricorrente –
contro
MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI (ex
SALUTE), in persona del Ministro in carica, elettivamente domiciliato
in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l’AVVOCATURA GENERALE DELLO
STATO, da cui è difeso per legge;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 86/2009 della CORTE D’APPELLO di LECCE –
SEZIONE PRIMA CIVILE, emessa il 03/12/2008, depositata il 16/02/2009,
R.G.N. 4/2006;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del
25/05/2011 dal Consigliere Dott. FULVIO UCCELLA;
udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.
FEDELI Massimo, che ha concluso per l’inammissibilità in subordine
per il rigetto del ricorso.
Fatto
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Il 18 febbraio 2009 la Corte di appello di Lecce ha dichiarato la inammissibilità, per decorso del termine breve, del gravame proposto da G.A. contro la sentenza del Tribunale di quella città del 15 novembre 2004, che, dichiarando la prescrizione del suo diritto ad ottenere l’indennizzo ex L. n. 210 del 1992, aveva respinto la sua domanda proposta contro il Ministero della salute di risarcimento danni, asseritamente da lui subiti, in quanto aveva contratto epatite cronica anti HCV, a seguito di una terapia emotrasfusionale cui si era sottoposto nel settembre 1971, presso l’Ospedale di (OMISSIS).
Avverso siffatta decisione propone ricorso per cassazione il G., affidandosi ad un unico motivo.
Resiste con controricorso il Ministero della salute.
Diritto
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con l’unico motivo di ricorso il ricorrente lamenta che erroneamente il giudice dell’appello avrebbe dichiarato inammissibile il gravame per inutile decorso del termine breve, mentre in realtà, stante l’incertezza circa l’effettivo prenditore della notifica della sentenza, avrebbe dovuto operare il termine lungo.
Il motivo va disatteso perchè inammissibile stante la formulazione del relativo quesito, che appare all’evidenza inconferente in quanto non è formulato in modo da consentire al giudice di legittimità di emanare una regula juris da avere applicazione ai casi ulteriori rispetto a quello deciso dalla sentenza impugnata (Cass. S.U. n. 26020/08).
Infatti, come fa notare anche l’Avvocatura erariale esso è formulato con una quasi pedissequa trascrizione della normativa sul tema, senza proporre rispetto alla decisione una alternativa di segno opposto rispetto alla decisione del giudice dell’appello, che, come si evince dalla sentenza impugnata, ha accertato che la sentenza fu notificata al procuratore costituito nel domicilio eletto.
Peraltro, il motivo nella sua formulazione manca anche del principio di autosufficienza, non indicando le eventuali omissioni che deduce da parte del soggetto notificante.
Sussistono giusti motivi per la evoluzione della vicenda per compensare tra le parti le spese del presente giudizio di cassazione.
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e compensa integralmente tra le parti le spese del presente giudizio di cassazione.
Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio, il 25 maggio 2011.
Depositato in Cancelleria il 13 luglio 2011