Sentenza Sentenza Cassazione Civile n. 19447 del 30/09/2016
Cassazione civile sez. VI, 30/09/2016, (ud. 05/07/2016, dep. 30/09/2016), n.19447
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE T
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente –
Dott. VIRGILIO Biagio – Consigliere –
Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere –
Dott. CRUCITTI Roberta – rel. Consigliere –
Dott. CONTI Roberto Giovanni – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 14380-2015 proposto da:
B.D., elettivamente domiciliata in ROMA, L.G. FARAVELLI
22 presso lo studio dell’avvocato ARTURO MARESCA, che la rappresenta
e difende unitamente all’avvocato FEDERICO TERRIN giusta procura
speciale in calce al ricorso;
– ricorrente –
contro
AGENZIA DELLE ENTRATE, (OMISSIS), in persona del Direttore pro
tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12,
presso l’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che la rappresenta e
difende;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 2145/1/2014 della COMMISSIONE TRIBUTARIA
REGIONALE del VENETO, depositata il 15/12/2014;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del
05/07/2016 dal Consigliere Relatore Dott. CRUCITTI ROBERTA.
Fatto
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Nella controversia concernente l’impugnazione da parte di B.D., medico pediatra convenzionato, del silenzio rifiuto opposto a istanza di rimborso dell’IRAP, versata negli anni (OMISSIS), (OMISSIS), la C.T.R. del Veneto, con la sentenza indicata in epigrafe, riformava integralmente la decisione di primo grado che aveva accolto il ricorso, ritenendo che, nella specie, l’attività professionale fosse dotata di autonoma organizzazione, avendo la contribuente esercitato la sua professione con l’ausilio di una segretaria part time.
Avverso la sentenza la contribuente propone ricorso affidato a due motivi involgenti violazione di legge e l’omesso esame di un fatto decisivo oggetto di discussione tra le parti.
L’Agenzia delle entrate resiste con controricorso.
Il ricorso è fondato. Il contrasto giurisprudenziale formatosi sulla res controversa è stato, di recente, composto dalle Sezioni Unite di questa Corte le quali, con la sentenza n. 9451/16, hanno statuito, con riguardo al presupposto dell’IRAP, il seguente principio di diritto: il requisito dell’autonoma organizzazione – previsto dal D.Lgs. 15 settembre 1997, n. 446, art. 2, il cui accertamento è rimesso al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, ricorre quando il contribuente: a) sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell’organizzazione e non sia, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse; b) impieghi beni strumentali eccedenti, secondo l’id plenimque accidit, il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività in assenza di organizzazione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui che superi la soglia dell’impiego di un collaboratore che esplichi mansioni di segreteria ovvero meramente esecutive.
Alla luce di tale principio, deve escludersi che l’impiego di una sola segretaria pare tinse, dato acclarato nella sentenza impugnata e non contestato, possa costituire indice di autonoma organizzazione.
Ne consegue, in accoglimento del ricorso, la cassazione della sentenza impugnata e, non essendo necessari ulteriori accertamenti in fatto, la decisione nel merito della controversia con l’accoglimento del ricorso introduttivo proposto dalla contribuente.
La novità della soluzione del contrasto giurisprudenziale induce a compensare integralmente tra le parti le spese processuali dell’intero giudizio.
P.Q.M.
La Corte, in accoglimento del ricorso, cassa la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, accoglie il ricorso introduttivo del contribuente.
Compensa integralmente tra le parti le spese processuali dei gradi di merito e di questo giudizio.
Così deciso in Roma, il 5 luglio 2016.
Depositato in Cancelleria il 30 settembre 2016